Oggi il Museo di Cultura Materiale di Agira è senza dubbio alcuno il più completo, il migliore da un punto di vista organizzativo e il più ricco di strumenti della Sicilia. La storia evolutiva dell'uomo siciliano è legata alla terra e, successivamente, all'artigianato. Vi è un'attrezzatura semplice per far fronte alle esigenze del teritorio, con strumenti spesso in ferro prodotti dalle fucine. Poi, sempre legato alla terra, è l'artigianato che fornisce tutti gli attrezzi del contadino e i materiali di vita quotidiana. La cultura materiale fornisce quindi l'insieme di artefatti di una società: sia quelli connessi alle attività di sussistenza, sia quelli di trasformazione della natura. Una civiltà contadina e artigiana che ha prodotto manufatti ingegnosi come le some degli equini, zappe, vanghe, falci, asce, martelli, ferri da cavallo, coltelli, chiavi, ferraglia, vari utensili per la casa di terracotta e di legno, di zinco. Agira era una comunità che riusciva con la lavorazione dell'argilla a creare tutti quei manufatti per la costruzione di una casa
dall'architettura rurale che non nasce per motivi esteci ma per motivi funzionali, dal pavimento ai mattoni, dalle tegole alle grontaie; mentre il lavoro paziente degli scalpellini forniva le pietre che spesso non avevano una forma ben precisa, ma riusciva anche a dare lustro ai palazzi storici e alle numerose chiese sparse nelle varie piazze e rioni agirini.